Venerdì 22 Novembre 2024

Intimo Ortopedia Abbiati: professionalità e spirito di adattamento

Intimo Ortopedia Abbiati è un negozio storico di Seregno (MB). Fondato nel 1958 da Teresina Abbiati, è giunto ormai alla terza generazione col passaggio di mano alla figlia Annamaria Volonterio, la quale a sua volta ha coinvolto la figlia Alice Ceppi.

Durante il lockdown le titolari si sono mantenute in contatto con i propri clienti mediante i social network, con post inerenti al periodo senza pubblicizzare gli articoli in segno di rispetto per  l'emergenza in corso; mentre dalla riapertura la boutique lavora a ritmo sostenuto: “Fortunatamente sembra che la gente abbia voglia di fare shopping dopo mesi di astinenza forzata – racconta Annamaria - C'è chi comprende la situazione e apprezza gli sforzi da noi messi in atto  per tutelare la salute di tutti e chi invece purtroppo non rispetta le regole e per questo va anche richiamo all'ordine,  vedi l'obbligo di indossare la mascherina in negozio”.

L'articolo più venduto al momento sono le mascherine, mentre per il beachwear la ripartenza si fa attendere: in pochi  se la sentono di acquistare senza sapere ancora se sarà possibile andare al mare o meno.

Abbiamo offerto il servizio di appuntamento per agevolare i nostri clienti in quanto a shopping privato, ma manteniamo comunque l'ingresso libero per chi comunque preferisce venire senza e non ha problemi ad attendere un attimo il proprio turno - spiega Alice Ceppi - Abbiamo preso tutte le precauzioni possibili per lavorare in sicurezza: gel igienizzante all'ingresso, su ogni banco ed in ogni camerino, salviettine igienizzanti che vanno utilizzate prima di indossare i capi, lenzuolini e guanti monouso oltre agli appositi segnali di rispettare le distanze. Proviamo anche la febbre a chiunque entri in negozio e ci mettiamo la visiera per entrare in camerino, quindi sicuramente dal lato pratico non è per niente semplice lavorare in queste condizioni ma ce la mettiamo tutta e rispettiamo le normative!

Per quanto riguarda la politica dei saldi, entrambe ringraziano Federmoda e Confcommercio, che si sono battuti per spostare i saldi ad agosto: “Questo significa molto per noi retailer, ma ci rendiamo anche conto che la grande distribuzione, contra la quale è difficile competere, applica sconti per noi insostenibili, che sicuramente vanno a penalizzarci. Speriamo che i consumatori ci sostengano attraverso la scelta dei negozi di quartiere che durante la quarantena sono stati quelli più colpiti”.

Avrebbero preferito che i saldi fossero stati spostati a settembre, come avveniva una volta, anche perché oltre al Covid-19 bisogna secondo loro tenere conto del fattore atmosferico: se piove per un mese i costumi non si vendono e per loro rappresenta un sostanzioso investimento e un incasso mancato.

Armani con la sua lettera ha inoltre lanciato un'invettiva contro il fast fashion, riportando l'attenzione a comprare i capi in stagione e speriamo che molte aziende seguano il suo esempio”.