Le Perle di Monza, calore umano e resilienza
L’Italia è entrata finalmente nella fase due e vogliamo raccogliere le riflessioni di produttori, distributori e negozianti sul presente e sul futuro del settore. Qui vi proponiamo l’intervista a Giusi Camuncoli, titolare del negozio Le Perle di Monza.
Per Giusi Camuncoli la ripresa non è stata particolarmente tragica, pur con gli adeguamenti e i budget rivisti rispetto allo stesso periodo nel 2019. “Credo che le clienti avessero davvero molto desiderio, innanzitutto di uscire, passeggiare e fare dello shopping sano – spiega - senza ricorrere necessariamente all’online ma con contatti diretti. Devo dire che le nostre clienti stanno tutte manifestando il piacere di farsi consigliare e coccolare di persona, di passare per farci un saluto e vedere le nostre collezioni. Acquistano anche il beach wear, pur non avendo la certezza di andare in vacanza al mare...questa è la nostra bella Italia e questi siamo noi, italiani belli e positivi anche nelle situazioni molto difficili”.
Durante tutto il lockdown Giusi è rimasta in contatto con le proprie clienti, sia attraverso Instagram (sopratutto con le stories), sia attraverso Whatsapp, con video creati ad hoc, messaggi e immagini. “Anche sul sito abbiamo cambiato spesso le immagini della homepage e, attraverso tutti i nostri social, abbiamo mandato a inizio pandemia immagini di forza, coraggio e di un’Italia unita anche nel dolore. Poi abbiamo lanciato dei messaggi di speranza, senza ovviamente parlare dei prodotti, perché c’era una situazione tale che avremmo trovato poco sensibile parlarne, e infine abbiamo parlato di rinascita, con la felicità che questa terza fase stava donando a tutti.”
Arrivato il momento della ripartenza, Le Perle di Monza ha naturalmente adottato tutte le misure di sanificazione sicurezza richieste dalla normativa: “Alla cassa abbiamo messo una protezione in plex e tavoli doppiati per creare distanziamento. Abbiamo sanificato locali e condizionatori e abbiamo messo a disposizione dispenser automatici di gel e guanti per chi non ne fosse fornito. Igienizziamo continuamente il locale durante il giorno e ad ogni cliente che prova vaporizziamo i capi. La nostra clientela si fida di noi e sa che siamo precise e ci teniamo a che si sentano protette quando sono nella nostra boutique. Abbiamo una buona metratura come spazi in negozio, quindi non abbiamo particolari problemi di distanziamento”.
Giusi Camuncoli non è favorevole a fare sconti in questo periodo, perché ritiene che sarebbe un suicidio, nonché poco corretto sia nei confronti dei competitors che verso le aziende che le hanno appena consegnato la merce. “Ogni commerciante che sa fare due conti capisce che non ha senso aprire il 18 maggio e fare sconti appena parte la stagione estiva, già di per sé così breve. A quel punto tanto varrebbe non alzare le saracinesche, perché si resterebbe senza un minimo di margine. Quindi è giusto che quest’anno i saldi partano ad agosto...Purtroppo sappiamo che, per non far nomi, Rinascente già sta facendo degli sconti...ma non è una novità. Però è un vero peccato vedere rovinare in questo modo sia noi che il commercio in generale. Dovrebbero esserci maggiori controlli e imposizioni restrittive, che ci siano date precise e che vengano rispettate da tutti. In questo modo, anche la clientela sarebbe meno confusa e andrebbe un po’ meno per negozi a mostrare i Whatsapp di invito ai pre-saldi che ricevono ANCHE dai mono brand”.