Venerdì 22 Novembre 2024

Paolo Gallitto, solidarietà e pensiero strategico

Continuiamo a riflettere assieme a produttori, rappresentanti e negozianti sul presente e sul futuro del nostro settore: oggi proponiamo l’intervista a Paolo Gallitto, agente per l’Italia del brand Brigitte Bardot.

Dopo lo tsunami che ci ha costretto a fermarci in pieno inizio di stagione, e tutte le difficoltà che ne hanno conseguito, Paolo Gallitto constata che la stragrande maggioranza delle boutique ha ripreso con ottime vendite, facendo tornare un po’ il sorriso a tutta la filiera: “Ovviamente, anche in questo caso ci sono differenze, non tanto geografiche quanto tra chi si è adoperato in comunicazione social, per esempio, nel periodo di chiusura, o ha comunicato bene la sanificazione degli ambienti, o creato promozioni interessanti e tutti gli altri. Poi molti hanno usato il sistema degli appuntamenti, che rende tutto più semplice sia all’acquirente sia alla boutique”.

Per Gallitto, in questi momenti la solidarietà deve essere prioritaria e coincide con l’etica professionale: “Abbiamo da subito reagito favorevolmente con i nostri clienti: ho fatto in modo che la mia società prendesse a carico pur con costosi sacrifici il peso degli impegni dei miei clienti. Non tutti hanno praticato queste forme di solidarietà, non sto a sindacare i perché, ma so che questa vicinanza e condivisione del problema doveva marcare le differenze e l’ho voluta fortemente”.

La stagionalità delle collezione potrà subire qualche scossa, ma sempre in un’ottica di collaborazione con il punto vendita: “Ma sul serio, con iniziative concrete e non con slogan comunicativi”, puntualizza Paolo Gallitto.

Per quanto riguarda i possibili scenari futuri del settore, riflette: “Io sono un ottimista di carattere. Cerco di capire le situazioni e trovare le soluzioni. La situazione economica del paese non è facile...., ma da idea liberista l’economia sarà modellata dalla gente, e vedrete che uniti anche questa volta il Paese si risolleverà. Il tessuto dei nostri punti vendita e fondamentalmente sano, forse la criticità sta nel fatto che le realtà sono piccole e vivono del loro sudore, ma hanno tanta capacità alle spalle. Ciò che invece chiederei loro e di iniziare a capire a chi devono dare i loro quattrini. Di fare ricerca, di investire nel punto vendita che dovrà attrarre il nuovo consumatore, di scegliere fornitori che non giochino contemporaneamente alle tre tavolette: boutique, internet a prezzi più vantaggiosi della boutique, siti di vendite stock. Chiederei ai negozianti di non fermarsi ad attendere l’entrata del cliente, occorre andare a stanarlo in casa, fargli capire che oggi c’è un’aria nuova”.